L’immersione rapida nelle teorie astratte dei modelli, senza compensazione intermedia, può portare ad un forte disorientamento, potenzialmente pericoloso. Perché comunque partire in quarta vuol dire acquistare inerzia; seppure si capisce di non avre il controllo della guida, fermarsi e ripartire da capo è scelta dolorosa.
Penso di avere avuto molta fortuna per matematica: ho avuto un solo insegnate per tutto il liceo, ce ne ha fatta fare parecchia e ce l’ha fatta abbastanza somatizzare. Ma le ore son poche, fisica, inevitabilmente, ne ha sofferto. L’ho presa come religione, giocavo con le formule finalizzandomi alle sole interrogazioni. Fino a fare giochini provocatori, tipo accozzare insieme formule spazio-tempo nei moti rettilineo uniforme ed uniformemente accelerato, per concludere che 1=2. D’altra parte, semplificando parecchio, è pur vero che
(1) s=v*t; ed è altrettanto vero che
(2) s= ½*a *t2; (3) v=a*t
s=(1)v*t=(3)a*t*t=a *t2=(2)½*a *t2
Peccato che non sia vero, per un corpo che si muove, nello stesso tempo…
Non è facile imparare a imparare; prima ancora delle altre diversioni, nemico è l’incombere del tempo, gli angusti margini delle poche ore a disposizione per volare radenti su un programma che spanna dalla meccanica all’elettromagnetismo. Senza il tempo di rilettere un momento. O cosa sia un momento. Che poi serve ad avvitare …
sforato – 224 parole (tips & tricks by Wiz Gandalf: if you link two words with an underscore, here you have just one word!)
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