mercoledì 9 aprile 2008

I care: ci sto

Quando ci è stato chiesto di ipotizzare perchè l’incontro fosse stato rinominato, ho ragionato in maniera un po’ obliqua, come per risolvere un indovinello. Per la mia ignoranza della storia e dell’operato di Don Milani non ho visto il collegamento con il titolo del seminario. Non ho cercato il motto sui motori di ricerca, che in effetti restituiscono molti riferimenti a progetti anche attuali afferenti al mondo della scuola, della didattica e in generale dell’impegno sociale.

Ero convinto di assistere ad una lezione decisamente tecnica, su norme e regolamenti relativi al diritto d’autore che interessano chi fa uso intenso della rete.

Lo scopo che ci viene proposto in questo corso della rete e degli strumenti WEB_2.0 è quello dello scambio liberale delle informazioni, perchè questo scambio può avere un valore enorme per la crescita delle persone e conseguentemente delle società. Si tende quindi a far circolare qualunque elemento informativo si ritenga utile alla comunità, e questo potrebbe portare, in alcuni casi, alla sottovalutazione degli obblighi normativi in ordine alla proprietà intellettuale. Ecco perchè veniva organizzato questo incontro!

Con questa bella sceneggiatura dipanata, mi sono fatto rapire emotivamente dalla reprimenda iniziale della docente di diritto, ed ho abboccato come un luccio, ingozzando esca, amo e lenza fino alla canna.

Ma son contento così, è stata una bella sorpresa.

Mi ha permesso di conoscere un’iniziativa che, adesso, vorrei non credere così particolare come temo che sia; l’attività di un gruppo di studenti che trovano lo spazio anche per girare nelle corsie degli ospedali, a volte guidati da due veri clown, per portare un segno tangibile di partecipazione a chi sta male, offrendo beni preziosi: il proprio tempo, la propria energia, il proprio ottimismo.

Il titolo dell’incontro è incondizionatamente condivisibile: indipendentemente dallo stato laico o religioso delle persone che lo propongono, l’impegno e la solidarietà per il prossimo sono valori degni di rispetto ed emulazione, sempre. Ancora di più se traguardano non solo le necessità materiali, ma anche quelle della formazione e della crescita culturale; per non confondere l’assistenzialismo, o peggio il paternalismo, con la faticosa opera di accrescimento degli individui che è il vero capolavoro degli insegnanti. Quando credono nel loro lavoro.

2 commenti:

Rospetto ha detto...

Mi ha colpito il titolo del tuo blog perchè ci ho letto qualcosa del mio...mi sono avventurata...grazie per quello che hai scritto...

jenny ha detto...

ciao alex!! anche io quando ho visto entrare i ragazzi di "mi illumino di immenso" sono rimasta letteralmente senza parole...non me l'aspettavo proprio!! l'effetto sorpresa è riuscito in modo perfetto, no?
penso anche io che il valore di questa esperienza vada al di là di ogni credo religioso e politico...perchè il sorriso è l'unico vero gesto che è capace di unire,quando in questo momento l'uomo non sa fare altro che distruggere, litigare e dividere...
e il sorriso assume ancora più valore quando si parla di bambini che soffrono...perchè un bambino soffre sempre per cause a lui estranee, che siano queste la malattia o l'egoismo degli adulti!!
ps. risposta al tuo commento: è vero che mi piace parlare e discutere di politica...ma candidarmi a sindaco non è la mia massima aspirazione!! cmq grazie per l'appoggio...ne terrò di conto anche per gli anni futuri! ehi...non è che ti tiri indietro, vero? :-)!!
pps. hai visto, non rappresento più il 100% dei visitatori del tuo blog!! ma continuerò a lasciarti i miei commentini...anche perchè trovo che i tuoi post siano molto interessanti!!
ciao ciao!!